Alcol

L’alcol è una droga a tutti gli effetti. A classificarlo come tale è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo la quale è da considerarsi droga ogni sostanza psicoattiva capace di provocare dipendenza e assuefazione. L’alcol, difatti, è esattamente questo: una sostanza psicoattiva che agisce sul cervello, modificandone funzionamento e percezione della realtà.

Si tratta di una droga legale dal punto di vista giuridico, ma di una sostanza molto tossica per il fegato, addirittura più di molti stupefacenti illegali. Ha, inoltre, la capacità di creare una dipendenza superiore a quella indotta dalle droghe più note.

Cos’è l’alcol

L’alcol etilico, o etanolo, è una sostanza liquida che si ottiene in seguito alla fermentazione di alcuni zuccheri o alla distillazione del mosto fermentato. Bevande alcoliche come vino, superalcolici e aperitivi sono definiti così perché il loro principale componente è l’alcol etilico.

Per l’organismo l’alcol è una sostanza estranea, inutile e non nutriente. La sua tossicità è in grado di danneggiare le cellule di molti organi, tra cui il fegato e il sistema nervoso centrale. È anche responsabile dell’aumento di peso, perché il contenuto calorico che lo caratterizza (7 Kcal per grammo, inferiore solo ai grassi) agisce solo sul metabolismo di base e non sull’attività muscolare: questo significa che grassi e zuccheri vengono risparmiati, utilizzando maggiormente le calorie dell’alcol.

Effetti dell’alcol

L’alcol ha un potere psicoattivo come tutte le droghe, cioè è in grado di incidere sulle attività cerebrali. Assumerlo in maniera continuata nel tempo causa assuefazione, ossia tolleranza, col conseguente bisogno di consumarne quantità sempre maggiori affinché l’effetto provato possa essere sempre lo stesso.

Quella che nel tempo viene a crearsi è una vera e propria dipendenza fisica e psichica: l’alcol condiziona pesantemente la vita di che ne abusa, mettendo a rischio la propria salute e le relazioni sociali e lavorative.

Stando ai dati dell’OMS, l’Europa è l’area in cui si beve più alcol al mondo, con un consumo pro-capite pari al doppio della media mondiale. Un dato preoccupante se si considera quanto questa droga rappresenti il terzo fattore di rischio per invalidità e decessi, soprattutto per quanto riguarda i giovani.

Giovani e alcol

Se fare uso di alcol è sconsigliato a chiunque, lo è maggiormente quando si parla di giovani. La sostanza ha influenze negative sulla maturazione e lo sviluppo psicofisico, e le fasce più giovani sono quelle più vulnerabili, perché prive delle adeguate difese psicologiche per comprendere i danni che l’alcol procura.

Sono gli stessi giovani a sottovalutare il problema che il consumo di alcol rappresenta per la propria incolumità e quella degli altri, ecco perché sono convinti che bere alcol in piccole quantità e occasionalmente non provochi alcuna dipendenza. La tolleranza alla sostanza, invece, causa l’effetto opposto alla falsa credenza, perché le dosi richieste aumentano in maniera graduale senza rendersene conto.

Conseguenze

L’uso di alcol aumenta notevolmente la possibilità di essere coinvolti in situazioni di rischio, come incidenti e infortuni, perché la rapidità dei riflessi viene progressivamente meno e i tempi con cui l’organismo reagisce si allungano. Il campo visivo si riduce e il senso della velocità e della distanza appare falsato; il soggetto che abusa di alcol ha inoltre la percezione di avere capacità aumentate.

A risentirne notevolmente sono anche le relazioni sociali e familiari, perché le alterazioni provocate dall’alcol tendono inevitabilmente a compromettere i rapporti interpersonali. I danni nella sfera privata, scolastica e lavorativa vanno a sommarsi a quelli che qualunque aspetto della vita personale e comunitaria subisce.