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Ecstasy

Ecstasy

Categoria di appartenenza: stimolanti/allucinogeni.

L’ecstasy (o MDMA) è il nome comune della metilendiossimetanfetamina, una sostanza psicoattiva che ha effetti diretti sul cervello. È chiamata in questo modo perché la sua assunzione dà origine a esperienze “estatiche”: questo stupefacente è infatti una combinazione tra una droga anfetaminica (che procura eccitazione) e una allucinogena (che causa allucinazioni).

Cos’è l’ecstasy

L’ecstasy è una droga situata a metà tra le sostanze stimolanti e quelle allucinogene. Agisce primariamente a livello emozionale e comunicativo, portando a galla la psiche della persona che ne fa uso; per questo motivo inizialmente fu impiegata nella psicoanalisi per scopi terapeutici. La sua diffusione a macchia d’olio ha purtroppo portato al raggiungimento di milioni di individui in tutta Europa.

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Dal punto di vista chimico la sua struttura presenta analogie con quella della metanfetamina (che ha effetti stimolanti) e della mescalina (che ha effetti allucinogeni) e agisce facendo aumentare la concentrazione di serotonina a livello cerebrale.

Come si assume

Il principio attivo dell’ecstasy è l’MDMA, un sale cristallino solubile in acqua, che viene venduto illegalmente sotto forma di compresse di varie dimensioni, forme e colori. Queste compresse vengono ingerite, ma possono anche essere ridotte in polvere così da sniffarle o iniettarle; a volte sono assunte a mo’ di supposte.

La purezza dell’MDMA contenuto nelle pasticche di ecstasy può variare dal 20% al 90% e a volte il principio attivo è del tutto assente. Per il taglio dell’ecstasy possono essere usate infatti altre sostanze:

  • ketamina e amfetamina formano insieme la “finta ecstasy”
  • il sorbitolo (che è un surrogato dello zucchero) è utilizzato nei cibi dietetici, ma l’organismo non riesce a digerirli in maniera perfetta; questo significa che la sostanza può provocare problemi addominali se assunta in notevoli quantità
  • la caffeina è un altro additivo comune.

Effetti dell’ecstasy

L’ecstasy ha l’effetto di incrementare i livelli di serotonina nel cervello. La serotonina controlla le emozioni, l’umore, l’ansietà, l’appetito, il sonno, l’aggressività, le percezioni, la memoria. Quando si fa uso di ecstasy, la pillola agisce stimolando in maniera anomala il sistema nervoso, producendo al tempo stesso eccitazione e percezioni distorte della realtà.

Gli effetti si manifestano di solito dopo circa 30-60 minuti dall’assunzione: nella prima fase compaiono quelli negativi, come affanno, paura e senso di malessere; la seconda fase, invece, è caratterizzata da sensazioni positive, come resistenza fisica, vigilanza e maggiore interesse per le relazioni interpersonali. L’ecstasy (e droghe simili) viene definita “epatogena”, perché ha la capacità di favorire l’empatia, permettendo al soggetto che l’assume di immedesimarsi nello stato d’animo e nei pensieri degli altri.

Le conseguenze psicologiche, quindi, sono innumerevoli e contrastanti tra loro:

  • crollo delle barriere comunicative ed emotive, accrescendo la confidenza con gli altri
  • forte sensazione di benessere
  • esperienze depersonalizzanti
  • alterazioni delle sensazioni percepite, fino ad arrivare a stati di psicosi ad allucinazioni che possono durare diverse ore
  • pronunciati problemi di insonnia.

Dipendenza

La dipendenza dall’ecstasy è di natura esclusivamente psicologica. Nei periodi di non assunzione possono però verificarsi casi di emicrania e depressione.

Conseguenze

Si crede erroneamente che l’ecstasy sia una droga innocua, forse per via dell’aspetto colorato con cui viene venduta; secondo alcuni produrrebbe addirittura meno danni di una sostanza iniettata, semplicemente perché viene “mangiata”. In realtà le conseguenze sono tutt’altro che trascurabili, e possono presentarsi già dopo la prima assunzione: lesioni cerebrali irreparabili e gravi deficit dal punto di vista cognitivo (difficoltà di apprendimento, di giudizio e di memorizzazione).

Il pericolo più grave è rappresentato dalla sua elevata neurottosicità: fare uso continuato di ecstasy causa la degenerazione irreversibile dei neuroni che producono la serotonina. Quando questi si bruciano, le cellule ricrescono sotto forma di neuroni “modificati” e inattivi.

Chi fa uso di ecstasy può essere maggiormente soggetto a disfunzioni motorie, collassi cardiocircolatori, infarti ed emorragie cerebrali. Assumerla in gravidanza provoca danni irreversibili al feto.



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